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Le opere di Giovanni Nuti
Non siamo esseri umani che vivono un'esperienza spirituale,
siamo esseri spirituali che vivono un'esperienza umana
G.N.
Possiamo decidere di trascorrere il nostro tempo affliggendoci e rimpiangendo le cose che non sono andate bene o il fatto di non essere abbastanza in gamba, oppure possiamo impiegare il nostro
tempo pensando a esperienze felici. Amarci e formulare pensieri allegri e gioiosi è la strada più veloce che possiamo percorrere verso una vita piena.
Giovanni Nuti
Cantante e compositore dalle importanti collaborazioni, tra cui Enrico Ruggeri, Roberto Vecchioni, Mango, Enzo Avitabile, Milva, Simone Cristicchi, ha all'attivo 6 album (Al parco dei silenzi, Giovanni Nuti, Disordinatevi, Poema della croce, Rasoi di seta, Una piccola ape furibonda). Le sue canzoni sono state cantate tra gli altri da Teresa Salgueiro, voce femminile dei Madredeus, e da Gloria, vincitrice con un suo brano del Premio Mia Martini per le Nuove Proposte a Sanremo ‘96. Dopo aver firmato come autore il ritorno discografico di Milva, che da 11 anni non incideva più in Italia, componendo tutte le musiche del cd Milva canta Merini, è stato al suo fianco nel’ultimo grande tour in Germania (22 date sold-
Solo qualche CD viene riportato sulla pagina dell'artista, cliccando sul link sottostante si potrà direttamente entrare nel sito artistico di Giovanni Nuti e ascoltare la sua bellissima voce, meglio addentrarsi in questo suo immenso mondo attraverso Egli stesso e attraverso il suo sito.
http://www.giovanninuti.com/site/index.html
Poema della croce
1) Per farti felice *
Testi di Alda Merini -
Cantata per voce solista coro ed orchestra
(*) Giovanni Nuti canta
(**) Alda Merini recita
(***) Valentina Cortese recita
2) Come una corda di violino **
3) Io credo madre *
4) Quante lacrime *
5) Dominai i suoni *
6) Ruota verso di me la tua passione *
7) Di notte **
8) Quel volto *
9) Tutti gli uccelli *
10) La madre **
11) Il legno *
12) Ti lascio Giovanni *
13) Quella manciata di rose **
14) Eterna natura *
15) Madre e figlio ***
Una piccola ape furibonda
1) Una piccola ape furibonda
2) Lascio a te queste impronte sulla terra
3) Il gas
4) Mare e terra
5) Il regno delle donne
6) Paura dei tuoi occhi
7) Il depresso
8) A mio figlio
9) La stufa di maiolica
10) Che rumore fa l'acqua
11) Amore irripetibile
Rasoi di seta
1) Nella notte che geme il tuo patire
(*) Inediti
2) Gli inguini
3) I poeti
4) La zanzara *
5) Com'è grande il pensiero del mare
6) Il grido
7) Prima di venire
8) Le osterie
9) La verza *
10) Il bacio *
11) Io come voi
12) Il mio amore ha quattro gatti *
13) Un'amante per ogni sospiro *
14) Clochard *
15) I sandali
16) Nei giardini dei poeti *
17) Amore
18) E c'era una volta
19) L'abatros
20) Il violinista piange *
21) Sull'orlo della grandezza *
Singoli
1983 Momento zero
1987 Non si può/Un dolore in fondo a tutti i pensieri
1991 Non è poesia
2004 I Sandali (con Milva)
2005 Piedi adorati (con Milva)
2008 Gli inguini
2009 Il Regno delle Donne: Giovanni Nuti canta Alda Merini per "Doppia Difesa"
2009 La stufa di Maiolica
2009 Una piccola ape furibonda
Giovanni Nuti presenta l'album Una piccola ape furibonda, dove trovano posto undici brani scritti da Alda Merini, tra i quali anche otto inediti. L'uscita discografica è fissata per il 21 giugno.
Giovanni Nuti e Alda Merini, foto Prandoni
Una piccola ape furibonda è l'ultima tappa della collaborazione tra Giovanni Nuti e Alda Merini, nata nel 1993 fino alla scomparsa della poetessa il 1° novembre scorso. Un album che esce postumo, ma a cui il musicista e la poetessa hanno lavorato insieme per due anni dopo l'uscita nel 2007 del loro precedente disco Rasoi di seta. Giovanni Nuti è autore delle musiche, interprete e anche arrangiatore dell'album Una piccola ape furibonda, con l'eccezione del brano "Il regno delle donne" (la cui produzione artistica si deve a Giancarlo Di Maria e Giovanni Nuti con la supervisione di Celso Valli) e di "Che rumore fa l'acqua" (registrato live al Teatro Strehler di Milano). La produzione è di Paolo Recalcati per Sagapò Music (produttori associati: Fausto Dasè per Dasè Soundlab e Timur Semprini per Accademia del Suono), mentre la produzione artistica è di Fausto Dasè.
Tra gli undici brani presenti in Una piccola Ape Furibonda, ce ne sono otto mai usciti prima, sempre a firma di Alda Merini: ""Il gas", "Mare e terra", "Il depresso", "A mio figlio", "Che rumore fa l'acqua", "Amore irripetibile", "Il regno delle donne", "La stufa di maiolica" e "Che rumore fa l'acqua". Solo due di questi, cioè "La stufa di maiolica" e "Il regno delle donne", sono stati cantati da Giovanni Nuti e usciti come singoli nel 2009.
Intervista A Giovanni Nuti di Valentina Chittano
Il tono della voce pacato, come chi non ha fretta di dire parole da buttare al vento e far disperdere; la mente e il cuore leggeri, pur pieni di ricordi ed emozioni che coinvolgono inevitabilmente l’interlocutore. L’intervista a Giovanni Nuti, cantautore toscano, ha ben poco del classico “botta e risposta”. Definirla un viaggio è più appropriato. Un viaggio in cui i confini tra passato, presente e futuro si dissolvono. Un viaggio sottobraccio ad Alda Merini, la poetessa milanese scomparsa nel 2009 a cui Nuti, a marzo di ogni anno, dedica un concerto per festeggiarne il compleanno.
Quello con la “musa dei Navigli” è un sodalizio che risale a circa sedici anni fa. Com’è nato?
Come le cose grandi della vita quando non le vai a cercare. Dentro sentivo di aver bisogno di qualcosa che nutrisse l’anima, più di quanto già facesse la musica. Per caso un giorno, in una libreria, mi sono ritrovato tra le mani un testo, “I sandali”. Quelle parole di Alda Merini hanno fatto da cassa di risonanza in me. È stato come incontrare in mezzo alla gente uno sguardo che in un attimo ti folgora. Ho scritto quindi una lettera ad Alda per chiederle di poter musicare i suoi versi. In quel periodo era all’Hotel Certosa a Milano per rilassarsi. Ci siamo incontrati lì. In quegli occhi c’era tutto, come nel bianco ci sono tutti i colori. Da allora è iniziato il nostro “matrimonio artistico”. È una di quelle cose strane a cui non si può dire che sì.
Chi era Alda Merini?
Una donna che pur vivendo l’esperienza traumatica del manicomio continuava a dire che “il paradiso è quello che stiamo vivendo”. Ha conosciuto l’inferno, ma lo ha divorato per sopravvivere. Alda era ed è un esempio di vita, soprattutto per chi è costretto a sopportare fardelli pesanti senza riuscire a vedere vie d’uscita. Alda era le quattro stagioni, era la rabbia ed era la festa. Una donna amata da tutti perché la sua poesia non parla alle persone colte, ma all’anima della gente. Mi ha insegnato a restare bambino. Giocavamo tanto insieme, ci fermavamo davanti alle vetrine dei giocattoli, scherzavamo, ci emozionavamo. A casa ho un teatrino pieno di trenini e carillon, tutti doni di Alda che più di ogni altra cosa mi ha regalato la necessità di sorprendersi.
Musicare la poesia non è stata una sfida azzardata?
I discografici mi consideravano pazzo. Ma se avessi seguito il loro disappunto, mi sarei perso un mondo, mi sarei perso il paradiso di cui Alda stessa parlava, che dista da noi il tempo di un respiro. Musica e poesia insieme ti scuotono per farti sentire vivo e arrivano prima alle persone che oggi mi ripagano con tanto affetto. Quando Alda mi diceva che ero l’unico a riuscire a tirar fuori dai suoi versi la musicalità che lei sentiva già dentro di sé, ero ripagato di tutto.
La sua passione per la musica inizia già a dieci anni e nel corso del tempo si è arricchita di collaborazioni eccellenti. Ma c’è qualcuno a cui è particolarmente legato?
Ho iniziato a comporre molto presto e ho studiato tanta musica classica. Negli anni ho poi collaborato con nomi importanti del panorama musicale italiano, Ruggeri, Dalla, Vecchioni. Il rapporto con Milva però è stato per me fondamentale. Mi ha portato in Germania per una tournè meravigliosa. Ha avuto tanti maestri e lei stessa lo è stata per me. Credo di aver avuto una carriera diversa da quella di tanti altri perché ho fatto una gavetta lunghissima. Non ci si improvvisa artisti. Io sono grato alle porte che mi hanno chiuso in faccia perché passare attraverso la sofferenza acuisce la propria sensibilità, anche nell’arte. I giovani oggi partecipano alle gare solo con l’intenzione di vincerle e, se non riescono a stare nell’Olimpo, crollano. Così non hai poi gli strumenti per affrontare l’iter giusto, soprattutto in un ambiente come il mio.
Sta preparando qualcosa di nuovo?
Alda mi ha lasciato dei testi inediti che sto musicando. In autunno il disco dovrebbe essere pronto. Sarà bellissimo. Eravamo davvero sposati nell’arte, io e lei, ma il fatto che fisicamente lei non ci sia più non fa differenza. Per me non è cambiato nulla. Alda c’è comunque.
Valentina Chittano