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Roberto Bergonzo
BIOGRAFIA ROBERTO BERGONZO
Roberto Bergonzo, le cui origini sono in parte mitteleuropee, nasce a Torino.
Definito dai critici artista eclettico per aver operato con successo, oltre che nella pittura, anche nei settori della scenografia, dell’industrial design e dell’architettura d’interni, da qualche anno ha lasciato la città per trasferire il proprio atélier in campagna nelle suggestive atmosfere dell’Alta Langa dove trova adeguati spazi per coltivare anche la passione per il pianoforte e la musica classica, elementi irrinunciabili per estendere il respiro della sua anima d’artista.
Inizia a dipingere nell’adolescenza e presto riceve riconoscimenti in mostre e premi d’arte.
Dopo gli studi universitari insegna, per alcuni anni, materie artistiche. Successivamente ricopre l’incarico di art-
Senza mai abbandonare la pittura, costituisce un’attività in proprio e definisce il suo target professionale realizzando progetti per l’aeronautica italiana (Agusta, Breda-
Parallelamente evolve il suo percorso pittorico e -
Si apre a questo punto un capitolo significativo della sua attività professionale quando decide di dedicarsi esclusivamente alla pittura. L’esperienza acquisita nell’operare con grandi Società lo orienta spontaneamente alla pittura per l’industria. I suoi quadri interpretano quindi filosofie aziendali e rappresentano quanto il cliente intende comunicare di sé attraverso allegorie e valenze fantascientifiche. Si affidano a lui Società di primaria importanza quali Fiat Corporate, Fiat Engineering, Espin, GSA, Press, Rotary International ecc.
In questi ultimi anni elabora l’esigenza di diffondere l’arte rendendola fruibile ad un target più ampio. Capitalizzando il background, acquisito nel campo dell’interior design, ha quindi inaugurato una nuova linea artistica definita U-
I quadri -
Kaleidois
Per U-
Ad esempio le opere che prevedono ritratti o figure rivestono una loro particolare peculiarità: quella di essere fantomatici e in movimento. Questa percezione (non fruibile purtroppo nella staticità della riproduzione fotografica) rende il quadro permanentemente dinamico. Lo si può infatti veder mutare, nell’arco della giornata, secondo il percorso della luce sulla sua superficie. Questa sua ultima tecnica del negativo/positivo, lucido/opaco, è il frutto di una ricerca d’effetti, la necessità di esprimere una poetica che propone immagini trasfigurate, dalle quali possa emergere più l’essenza che i lineamenti, permeando la composizione di atmosfere e suggestioni.
Altre opere invece esclusivamente geometriche presentano linee e composizioni metalliche quasi fluorescenti. Alcuni quadri possono essere monocromatici, in questi casi l’artista utilizza quasi sempre lamine in foglia d’oro, argento e rame che non soltanto li impreziosiscono, ma creano vibrazioni di luce altrimenti impossibili. La massima attenzione viene comunque sempre accordata al colore che deve rifrangere la luce e trovare accordi con l’ambiente che l’ospiterà.
Acero
Ciclo surrealismo post-
"NOTTURNO"
olio su tela cm.40x50
Ciclo surrealismo post-
"NUOVO MEDIOEVO"
olio su tela cm.50x90
Ciclo surrealismo post-
"LE DUE TORRI"
olio su tela cm.180x130
Ciclo surrealismo post-
"RIFLESSIONE"
olio su tela cm.80x100
DEADALUS