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Roberto Bergonzo

Roberto Bergonzo

Roberto Bergonzo






BIOGRAFIA ROBERTO BERGONZO

Roberto Bergonzo, le cui origini sono in parte mitteleuropee, nasce a Torino.
Definito dai critici artista eclettico per aver operato con successo, oltre che nella pittura, anche nei settori della scenografia, dell’industrial design e dell’architettura d’interni, da qualche anno ha lasciato la città per trasferire il proprio atélier in campagna nelle suggestive atmosfere dell’Alta Langa dove  trova adeguati spazi per coltivare anche la passione per il pianoforte e la musica classica, elementi irrinunciabili per estendere il respiro della sua anima d’artista.
Inizia  a dipingere nell’adolescenza e presto riceve riconoscimenti in mostre e premi d’arte.
Dopo gli studi universitari insegna, per alcuni anni, materie artistiche. Successivamente ricopre l’incarico di art-director in un’agenzia di pubblicità e marketing.
Senza mai abbandonare la pittura, costituisce un’attività in proprio e definisce il suo target professionale realizzando progetti per l’aeronautica italiana (Agusta, Breda-Nardi, Siai Marchetti, Caproni, ecc) Guzzini, Gherardini, Dolomite, Hitachi, Hyunday, Yamaha, Kawasaky, Suzuky, Zanussi, Jacuzzi, Lotto, Mars, Perfetti, Maserati, Saab, Mazda, Opel-General Motors,Minolta, Moncler, Cnen-Enea, Fiat Gesco, Global Value, R.C.A. Columbia, Skoda, Lavazza.
Parallelamente evolve il suo percorso pittorico e - come la maggior parte degli artisti  - attraversa una serie di fasi passando dal classico figurativo a uno pseudo espressionismo. Negli anni ’90 matura una tecnica più complessa che i critici  definiscono surrealismo post-tecnologico. Le sue opere diventano sempre più cariche di colore, dense di simboli e citazioni. Attraverso questo modo di esprimersi si libera da una sorta di autismo artistico rispondendo all’esigenza di manifestare un impegno etico riguardo il periodo storico in cui viviamo. Inizia quindi ad affrontare le problematiche legate all’ambiente, al declino del gusto, alla perdita dei valori. I suoi dipinti comunque non esprimono mai sentimenti negativi poiché crede nel genere umano e nelle sue immense possibilità di riscatto.
Si apre a questo punto un capitolo significativo della sua attività professionale quando decide di dedicarsi esclusivamente alla pittura. L’esperienza acquisita nell’operare con grandi Società lo orienta spontaneamente alla  pittura per l’industria. I suoi quadri interpretano quindi filosofie aziendali e rappresentano quanto il cliente intende comunicare di sé attraverso allegorie e valenze fantascientifiche. Si affidano a lui Società di primaria importanza quali Fiat Corporate, Fiat Engineering, Espin, GSA, Press, Rotary International ecc.
In questi ultimi anni elabora l’esigenza di diffondere l’arte rendendola fruibile ad un target più ampio. Capitalizzando il background, acquisito nel campo dell’interior design, ha quindi inaugurato una nuova linea artistica definita U-ART: la tua arte, ovvero l’arte che ti appartiene in quanto ti rappresenta. U-ART propone infatti opere d’arte che arricchiscono gli ambienti, armonizzandosi perfettamente con le linee, i colori, le volumetrie e le atmosfere che ognuno ha  scelto per sé e nei quali vive quotidianamente.
I quadri - tutti pezzi unici personalmente ideati e dipinti  dall’artista - sono quindi anche commissionabili secondo le diverse esigenze, nel caso non se ne trovi di idonei in quelli già realizzati e ancora disponibili. Per meglio dire U-ART risponde a una filosofia precisa: portare l’arte nel nostro quotidiano rendendola più accessibile sia in termini economici che di gusto personale, senza però mai  prescindere dallo stile che la identifica.

Kaleidois


Per U-ART è stata infatti elaborata una nuova tecnica immediatamente riconoscibile.
Ad esempio le opere che prevedono ritratti o figure rivestono una loro particolare peculiarità: quella di essere fantomatici e in movimento. Questa percezione (non fruibile purtroppo nella staticità della riproduzione fotografica) rende il quadro permanentemente dinamico. Lo si può infatti veder mutare, nell’arco della giornata, secondo il percorso della luce sulla sua superficie. Questa sua ultima tecnica del negativo/positivo, lucido/opaco, è il frutto di una ricerca d’effetti, la necessità di esprimere una poetica che propone immagini trasfigurate, dalle quali possa emergere più l’essenza che i lineamenti, permeando la composizione di atmosfere e suggestioni.
Altre opere invece esclusivamente geometriche presentano linee e composizioni metalliche quasi fluorescenti. Alcuni quadri possono essere monocromatici, in questi casi l’artista utilizza quasi sempre lamine in foglia d’oro, argento e rame che non soltanto li impreziosiscono, ma creano vibrazioni di luce altrimenti impossibili. La massima attenzione viene comunque sempre accordata al colore che deve rifrangere la luce e trovare accordi con l’ambiente che l’ospiterà.

Acero




Ciclo surrealismo post-tecnologico 1997-2007
"NOTTURNO"
olio su tela cm.40x50




Ciclo surrealismo post-tecnologico 1997-2007
"NUOVO MEDIOEVO"
olio su tela cm.50x90




Ciclo surrealismo post-tecnologico 1997-2007
"LE DUE TORRI"
olio su tela cm.180x130




Ciclo surrealismo post-tecnologico 1997-2007
"RIFLESSIONE"
olio su tela cm.80x100


DEADALUS

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